lunedì 19 settembre 2016

Recensione: "LA SOVRANA LETTRICE"

Buongiorno ragazzi e buon lunedì!
Il lunedì è un giorno critico per tutti noi, dopo due giorni di relax e di pacchia, si torna al lavoro e allo studio.
E se vi dicessi che questo inizio settimana più essere meno traumatico? E se grazie ad Alan Bennet e alla Regina Elisabetta possiamo passare qualche ora in allegria?
Bene, con questa premessa vi lascio alla mia recensione!
Fatemi sapere se anche voi avete letto questo libro, se vi è piaciuto e se vi incuriosisce!

Titolo: La sovrana lettrice
AutoreAlan Bennett
Casa editrice: Gli Adelphi
Prezzo: 13,50 euro
Pagine: 95
Sinossi
A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga. 

IL MIO PENSIERO
Eccomi qui a parlarvi di un libro finito la scorsa settimana, un libro particolare che unisce l'amore per la lettura, la regina Elisabetta e Londra...cosa chiedere di più?
Un giorno la regina Elisabetta scopre una piccola biblioteca ambulante, casualmente ci entra e per non sembrare scortese decide di prendere in prestito un libro.
Dopo una settimana torna alla piccola biblioteca, sale, consegna il libro finito e nuovamente ne prende in prestito un'altro.
Come ben sappiamo noi lettori, un libro tira l'altro e la stessa cosa succede alla regina!
Ci troviamo davanti un personaggio davvero bizzarro, una donna molto colta con un passato pieno di avventure e di storie da raccontare.
Il personaggio della regina è davvero ben caratterizzato, una donna con un grande senso dell'umor, una donna che sa quel che vuole, una donna che ha conosciuto personaggi illustri e che sa come comportarsi.
Improvvisamente con l'arrivo dei libri nella sua vita tutto cambia. Le sue priorità mutano.
Se prima era orgogliosa del ruolo che svolgeva, amava girare per la città e salutare i suoi sudditi, prendeva parte a tutte le inaugurazioni più importanti adesso trova tutto questo noioso.
Ogni singolo evento toglie tempo al suo passatempo preferito, leggere.
Così si ingegna per cercare di portare con se i suoi amati libri in ogni viaggio, in ogni inaugurazione.
La sua puntualità diventa un lontano ricordo e domestici e collaboratori iniziano un po' a risentire di questa sua nuova personalità
Ama parlare di libri, ama consigliare libri ai suoi parenti e li interroga per capire se realmente hanno letto oppure no.
Ci sono passaggi davvero molto buffi ed esilaranti.
Tutti noi ci siamo ritrovati almeno una volta nella vita (a me capita sempre) di parlare dei libri che più amiamo, cerchiamo di consigliare, di discutere di incuriosire le persone con cui entriamo in contatto e così succede anche alla regina!
Durante tutto il libro il suo personaggio cambia, si rende conto che tutto quello che ha fatto nella sua vita non sempre l'ha  resa felice, capisce che anche lei ha una voce, è una persona che conosce, che ha vissuto e che può portare qualcosa di davvero importante nel mondo.
il finale del libro è davvero inaspettato, perfetto per concludere l'intera narrazione.
E' una continua crescita, sia del personaggio principale che della storia, si entra in un mondo davvero molto lontano dal nostro ma che Bennett è riuscito a rendere più famigliare.
La storia, se pur semplice in superficie risulta toccante e in grado di farti pensare osservandola nella sua parte più profonda.
La scrittura di Bennett è scorrevole e riesce a coinvolgerti come una coperta calda in inverno.
E' davvero un piccolo gioiellino che tutti i lettori e gli amanti di Londra dovrebbero leggere, sono poche pagine è vero ma al suo interno troverete personaggi bizzarri e divertenti che vi rimarranno nel cuore.

martedì 13 settembre 2016

RECENSIONE "SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE"

Ciao ragazzi, oggi sono qui a parlarvi di un libro che mi ha particolarmente colpito e che mi ha emozionata molto!
Ci tengo molto a questo libro, lo custodisco come un piccolo gioiello e ogni tanto vado in libreria, lo sfoglio, riguardo le immagini e mi emoziono...
Voi lo avete letto? Ne avete sentito parlare? sapete che uscirà anche un film? Io non vedo l'ora!
Titolo: Sette minuti dopo la mezzanotte
Autore: Patrick Ness
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 12euro
Pagine: 222

E' sempre difficile trovare le parole giuste per un libro che ti è piaciuto. Vorresti tenere il ricordo per te, nasconderlo e andare a riviverlo ogni tanto.
Questo libro parla di dolore, di malattia e di perdita.
Parla del rapporto tra madre e figlio e tra padre e figlio.
Parla di Connor, un ragazzino di dodici anni, ancora troppo giovane per dover affrontare ciò che la vita gli mette davanti.
Connor si trova a dover vivere il momento peggiore della sua vita e con questo un nuovo pericolo inizia ad avanzare: un mostro.
Esattamente sette minuti dopo la mezzanotte, un mostro con le
sembianze di un grosso e antico Tasso, va a fare visita a Connor.

Il mostro scopre fin da subito le carte sul tavolo: lui racconterà tre storie al ragazzino e poi sarà Connor a dover raccontare una quarta storia: una storia con all' interno la verità, verità che Connor cerca di nascondere anche a se stesso.
E' impossibile mettersi qui a scrivere un riassunto di questo libro perché è un libro ricco di emozioni che bisogna vivere in prima persona.
E' uno dei romanzi di formazione più toccanti, veri e crudi mai letti. Un libro che ti entra nel cuore, ti fa sentire in sintonia con il protagonista, con le sue paure, la sua voglia di sentirsi uguale a tutti gli altri.
E' un ragazzino che vorrebbe essere trattato come tutti gli altri, vorrebbe giocare con i suoi amici, vorrebbe essere messo in punizione quando fa qualche sbaglio, vorrebbe essere sgridato dai professori quando non fa i compiti. Tutto questo non succede, viene tenuto dentro una campana di cristallo che lo rende indifferente al mondo che lo circonda.
Il rapporto tra Connor e il mostro è davvero particolare, dopo un inizio di paura si instaura un rapporto molto simile a quello tra padre e figlio. Connor lo aspetta e sente che sono grazie a lui potrà superare tutte le sue paure.
"Le storie sono creature selvagge e indomite, continuò il mostro. Quando le liberi, chi può sapere quali sconvolgimenti potranno compiere?"
Un romanzo particolare che ti scalda il cuore.
I disegni che troviamo all'interno di tutto il romanzo sono particolari e bellissimi, tutti in bianco e nero.





mercoledì 7 settembre 2016

Lemony Snicket's Booktag

Buongiorno cari lettori!
Con un ritardo colossale, oggi sono qui per rispondere ad un Booktag, il blog che mi ha taggata è quello della dolcissima Laura  "The BooksCatcher" (link cliccando sul nome).
Questo è un tag ideato da lei ed ha come tema centrale Lemony Snicket, un autore che amo molto!
Partiamo subito con le mie risposte :)

1. Un infausto inizio: Un libro che ti ha lasciato con l'amaro in bocca

Grazie al ritardo clamoroso con cui ho completato questo tag, posso rispondere con un libro letto recentemente "Harry Potter and the curde child", se volete sapere il perché vi rimando alla mia recensione che è uscita qualche giorno fa!


2. La stanza delle serpi: Un libro che ti ha appassionato

Qui mi sento di citare "Io prima di te", un libro che mi ha commossa, capace di lasciarti l'amaro in bocca ma che ho profondamente amato.

3. La funesta finestra: Un libro che hai divorato
Questa domanda è semplice, il libro che ho divorato in pochissimo tempo, nonostante la mole è sicuramente "La verità sul caso Harry Quebert", un libro che ho adorato, che mi ha tenuta incollata fino alla fine.

4. La sinistra segheria: Un libro che ti ha ipnotizzato
"Il signore degli anelli", maestoso, cicciotto, bellissimo. Devo aggiungere altro?

5. L'atroce accademia: La tua trilogia preferita
Questa domanda mi sa che devo saltarla, non ho letto tante trilogie e tutte quelle lette non mi sono entrate cosi tanto nel cuore da ritenerle le mie preferite.

6. L'ascensore ansiogeno: Un libro che ti ha lasciato perplesso
Ricollegandomi alla domanda precedente, Sscuramente "Hunger games: il canto della rivolta", trovo che il primo volume sia l'unico davvero bello, gli altri due li ho trovati sottotono e il finale del terzo non mi è piaciuto per nulla.

7. Il vile villaggio: Un libro che avevi giudicato male
Anche qui rispondo con una delle mie ultime letture ovvero "Ti darò il sole", pensavo fosse il solito young adults e invece mi ha colpita tantissimo!

8. L'ostile ospedale: Un libro che ti ha angosciato
"L'incubo di Hill House, un libro bellissimo ma che mi ha fatto passare qualche notte insonne.

9. Il carosello carnivoro: Un libro che ti ha colpito dalla copertina
"Annientamento" ma in generale l'intera trilogia dell'area X. Vogliamo parlare delle copertine magnifiche? Della cura e del design?

10. La scivolosa scarpata: Un libro che volevi da tempo e che finalmente è nella tua libreria
"S. la nave di Teseo", un libro particolare e piuttosto costoso che bramavo fin dalla sua pubblicazione.

11. L'atro antro: Un libro in cui hai temuto la sorte di un personaggio
Il protagonista di "Yellow birds", uno dei miei libri preferiti.

12. Il penultimo pericolo: Un libro in cui c'è uno scambio di identità
Unico libro che tratta una tematica del genere è "La gemella silenziosa". Libro capace di tenerti incollato alle pagine, perché hai bisogno di sapere quale delle due gemelle è davvero morta e quale no.

13. La fine: Una saga che ti è dispiaciuto terminare
Risulterò banale, ma sono obbligata a citare "Harry Potter". Mi ha accompagnata quando ero bambina e ancora oggi ho bisogno di rileggere i libri per rivivere certe emozioni e per ritrovare "vecchi amici".

Bene, queste sono le mie risposte al bellissimo tag creato da Laura!

lunedì 5 settembre 2016

Recensione: "OMBRE SULLA SABBIA"

Buongiorno e buon lunedì' pomeriggio!
Oggi nuova recensione, come vi avevo detto il blog riparte più carico di prima!
Questo è il mio primo libro di questo autore, voi lo avete letto? con che cosa mi consigliate di continuare?
Titolo: OMBRE SULLA SABBIA
Autore: AIDAN CHAMBERS
Casa editrice:RIZZOLI
Prezzo: 15 euro
Pagine: 162
Voglio partire con una premessa: Questo è il mio primo libro di Chambers, ho sempre sentito parlare di questo autore ma non mi sono mai decisa a leggere nulla di suo.
Un giorno entrando in libreria trovo questo tra gli scaffali, una copertina bellissima, perfetta per l'estate e decido di farmi travolgere e di comprarlo.
Tornata a casa, scopro che questo è uno dei primi libri dell'autore e che era gia stato pubblicato qualche anno fa ma senza molto successo.
"Ombre sulla sabbia" narra la storia di Kevin un ragazzino di 17 anni  che nel 1968 vive su un isoletta vicino a New castle, a tenergli compagnia c'è la sua amica  Susan che all'età di 17 anni decide di trasferirsi in città, recidendo così i rapporti con il passato e con Kevin. 
Kevin si ritrova solo, in questo posto desolato, circondato da persone più grandi di lui; inizia a nutrire il desiderio profondo di staccarsi dalla famiglia e di iniziare a vivere la sua vita da adulto.
Dopo aver ragionato un po' e contro il volere dei genitori, decide di trasferirsi anche lui in città, 
si ritroverà in un mondo completamente diverso da ciò a cui è abituato e questo porterà a delle conseguenze non indifferenti nella sua vita e nella vita della sua famiglia.
Ma in realtà, per chi stravolgerà tutto? Per se stesso o per ritrovare Susan, l'amore della sua vita?
Beh questo non posso dirvelo, posso dirvi però che Kevin si troverà ad affrontare le prime difficoltà della vita da persona adulta: un lavoro faticoso, un paese che non conosce, pochi soldi e con l'obbiettivo di ritrovarsi.
Ciò che maggiormente mi è piaciuto di questo romanzo è che Chambers parla di adolescenti e pur essendo ambientato in anni completamente differenti dai nostri, sono esattamente gli adolescenti di oggi, si continuano a vivere le stelle paure, le stesse emozioni. 
La voglia di scoprirsi e di scoprire tutto ciò che non conosciamo, l'amore e la libertà.
Per quanto riguarda lo stile, questo libro è scritto in maniera semplice e lineare, perfetto anche per i giovanissimi.
E' una lettura che consiglio, veloce ma non banale.

1/2





venerdì 2 settembre 2016

Recensione: "HARRY POTTER AND THE CURSED CHILD"

Buongiorno mie cari lettori, il blog si è preso una lunghissima pausa estiva ma ora siamo tornati più carichi di prima!
Chissà poi perché settembre è considerato l'inizio del nuovo anno (quando teoricamente non lo è), fatto sta che con questa prima recensione si ricomincia e ci saranno tantissime novità qui sul blog.
Le vacanze estive sono state produttive per quanto riguarda i libri letti, alcune scoperte e qualche piccola delusione; ma nonostante questo ho davvero tantissime cose da dirvi!
Oggi, secondo giorno di Settembre, si torna super carichi con la prima recensione "autunnale"; il libro di cui vi parlo oggi deve ancora uscire in Italia ma ci tenevo a darvi la mia opinione!
La smetto di blaterale e parto subito!
Vi avviso che la recensione conterrà un minimo di spoiler, quel poco che basta per poter mettere in chiaro tutte le carte, niente di eccessivo, cose che si leggono fin dalle prime pagine del libro!! (Siete avvisati)
Titolo: HARRY POTTER AND THE CURSED CHILD
Autore: J.K ROWLING, JOHN TIFFANY, JACK THRONE
Prezzo: 20 sterline
Anno di pubblicazione: 31 Luglio 2016
Aspetto questo libro da circa un anno e quando ho scoperto che anche la Salani aveva deciso di pubblicarlo il 24 Settembre la mia gioia è stata immensa.
Nonostante la mia decisione di leggere il libro in italiano, per paura di perdermi qualche cosa, mi sono ritrovata da Waterstone il 31 Luglio, davanti ad un tavolo stracolmo di questi libri tutti al 50% di sconto, potevo mica lasciarlo li?
Dopo un momento di indecisione, un po' per paura della lingua e un po' dovuta alla troppa emozione di rituffarmi nel mondo che mi ha accompagnata e che ancora mi accompagna nella vita, ho deciso di iniziarlo.
Mi aspettavo davvero grandi cose da questo volume ma sfortunatamente quando ho chiuso il libro, mi sono ritrovata con un po' di amaro in bocca.
Partiamo dalle origini, per chi ancora non lo sapesse, questo qui non è un vero e proprio romanzo, è uno script dello spettacolo teatrale che si sta tenendo a Londra in questo periodo.
E' difficile parlarvi di questo libro senza fare un po' di spoiler, necessario, per far capire i punti lacunosi che il libro si porta dietro.
Quando iniziamo a leggere, ci ritroviamo sul binario 9 e 3/4, esattamente 19 anni dopo la battaglia di Hogwarts e se siete un minimo appassionati della saga, vi renderete conto che è esattamente lo scenario con cui ci a salutati la cara zia Jo nel settimo volume.
Harry Potter accompagna il figlio più grande e quello più piccino, Albus, alla fermata del treno. Il piccolo di casa è spaventato, ma papà Harry lo rassicura e lo invoglia a partire per questa nuovissima esperienza che gli cambierà la vita.
Fin dalle prime pagine si capisce che il protagonista di questo nuovo libro sarà Albus, il figlio di Harry e Ginny, un ragazzino che si ritrova a dover fare i conti con la grandezza di un padre che ha salvato il mondo magico, il prescelto, colui che ha sconfitto Voldemort.
Questa cosa proprio non va giù al giovane Albus, come può essere all altezza del padre? Come può solo avvicinarsi a ciò che lui ha fatto?
Per questo motivo il rapporto tra Albus e Harry inizia ad inclinarsi, il figlio inizia a pensare che il padre sia una brutta persona, un uomo che fin da piccolo ha sempre pensato a se stesso fregandosene delle conseguenze e delle persone che potevano morire a causa sua.
Ma sorvoliamo, alla fin fine può capitare di entrare in competizione con la figura di riferimento, questo è un rapporto che può venirsi a creare tra genitori e figli. Alla fine dei conti, Albus si carica di responsabilità e pensieri che un ragazzino di soli 10 anni non dovrebbe avere.
Albus va ad Hogwarts, viene smistato nella casa di Serpeverde  e conosce  Scorpius Malfoy con cui fin dal primo momento stringerà un forte legame di amicizia.
Questo colpo di scena, forse un po' prevedibile, porterà il rapporto tra padre e figlio ad una rottura. Albus inizierà ad avere un atteggiamento ostile; circondato da persone che non si capacitano di questa scelta fatta dal cappello parlante, riverserà tutto il suo risentimento sul padre.
Harry, cresciuto senza una vera figura di riferimento, senza genitori capaci d'insegnargli l'amore, si ritroverà in difficoltà. Alcune volte pronuncerà parole forti nei confronti del figlio, non è facile fare il genitore ed Harry lo sa. Ha paura perché cresciuto in un ambiente ostile circondato da persone che lo detestavano e ha paura di fare lo stesso anche lui.
Questo lato di Harry mi ha commossa, ha ragione, si ritrova ad affrontare una situazione nuova e difficile e non sa bene come comportarsi.
Ma riprendiamo in mano le redini del discorso principale, Albus stringe amicizia con Scorpius  un piccolo nerd, un personaggio carismatico, divertente, sempre pronto all'avventura e generoso. 
Una perfetta spalla, l'amico che tanti di noi vorrebbero. E' un personaggio davvero ben caratterizzato  (per quanto uno script teatrale può caratterizzare) che riesce a conquistarti fin dalle prime pagine, cosa che non si può certo dire di Albus Potter.
Ma torniamo a noi, i due ragazzi scoprono che esiste ancora una giratempo (ormai illegale) e decidono, grazie ad un idea poco brillante del nostro Albus, di tornare indietro nel tempo e di sistemare quello che, a suo avviso, aveva rovinato il padre.
Tornano così al Torneo Tre Maghi e invece di sistemare le cose combinano un guaio dopo l'altro, causano danni che si ripercuotono nel futuro.
Non potendo spoileravi l'intero libro sono costretta a non entrare nei particolari ma ci tengo a fare una precisazione: l'utilizzo della giratempo era stato ben spiegato nel corso del quarto libro e per qualche strana ragione all'interno di questo libro le cose vengono un po' stravolte.
Ma nonostante questi particolari ancora poco rilevanti ecco che ci ritroviamo a leggere la cosa più bislacca di tutto il libro: Voldemort ha avuto un figlio e l'erede e qui tra noi.
Fino a qui ci potrebbe anche stare dai (se ci impegniamo e ci sforziamo ad accettare proprio tutto), ma quando alla fine del libro si scopre chi è la madre di questo fantomatico erede, le braccia cadono e verrebbe voglia di buttare il libro dalla finestra.
Ma come è possibile questa cosa, quando sarebbe successo poi?


Ciò che critico di questo libro è l'insieme di idee bizzarre, poco credibili che ci ritroviamo a leggere per tutte le 300 pagine. 
Il personaggio di Albus l'ho trovato odioso, noioso, delle volte "cattivo" nei confronti del padre (che poi magari sono io che ci trovo tutti i difetti possibili ed immaginabili perché proprio non lo reggo).
Ciò che invece mi è piaciuto è stato ritrovare i vecchi personaggi, dopo 19 anni, nelle loro nuove vite, i loro lavori, i loro pensieri.
Maturi ma sempre loro, un Ron Weasley sempre pronto alla battuta, una Hermione perfetta nel suo nuovo lavoro, determinata, autoritaria ma amorevole con i figli.
Harry, dopo tante disavventure svolge un lavoro che ama, ha una bella famiglia ed è un uomo consapevole di ciò che fa e di chi è.
E' bello ritrovarsi nel mondo creato dalla Rowling ma le tante cose sconclusionate, i continui salti temporali presenti all'interno del libro, rendono il tutto completamente distaccato ai sette volumi precedenti.
Un vero peccato, potevano creare qualcosa di bello e più lineare ma sfortunatamente non è stato così.
Secondo me i continui salti temporali sono perfetti per uno spettacolo teatrale, ma forse per un libro risultano un po' fastidiosi e tendono a creare confusione.
Nonostante la parziale delusione per quello che ho letto, non mi sento di bocciare a pieno il libro. Sarà troppo clemente con questa saga? Probabilmente si, ma non ho il coraggio di criticare completamente ciò che ho letto.
Perché nonostante tutto, tornare a casa è sempre bello no?